Skip to content

Pratica di guida, anche per gli accompagnatori un terreno sconosciuto

Fare pratica di guida in privato serve ad acquisire esperienza al volante. Può essere molto utile, ma bisogna tener conto di certe regole.

Ogni guida fatta con la «L» deve essere considerata come un momento di apprendimento. E l’apprendimento della guida con la macchina può aver luogo solo accompagnati, così cita il codice della strada. Per l’accompagnatore o l’accompagnatrice vale quanto segue:

  • Deve avere almeno 23 anni.
  • Deve essere in possesso del permesso di condurre da più di tre anni.
  • Non deve detenere un permesso di condurre provvisorio.

Tuttavia, non deve necessariamente trattarsi di un maestro o di una maestra conducente. È ammesso esercitarsi alla guida pratica anche con accompagnatori o accompagnatrici capaci di assicurare che l’apprendimento si svolga in sicurezza e che l’allievo o l’allieva conducente non infranga il codice stradale.

Affinché queste pratiche di guida in privato siano utili per l’allievo o l’allieva conducente, bisogna tenere conto delle regole seguenti:

  • Come regola generale, i maestri e le maestre conducenti raccomandano di esercitare in privato solo ciò che è già stato appreso durante la lezione di guida professionale. Esercitarsi in nuove manovre o in situazioni di traffico difficili dovrebbe esser fatto dapprima con il maestro o la maestra conducente.
  • Esercitarsi in privato alla guida serve ad aumentare la pratica. È dunque logico che non devono essere affrontati nuovi esercizi. Altrimenti si rischia di praticare qualcosa in modo sbagliato. Correggere certi comportamenti successivamente richiede non poco lavoro supplementare.
  • Soprattutto, però, bisogna tener presente che per esercitarsi in privato è meglio scegliere situazioni facili e con poco traffico. E che non bisogna certo chiedere troppo ai conducenti in erba. In questo modo si crea fiducia anziché provocare ansia, sia per gli allievi conducenti che per i loro accompagnatori. Dopotutto, anche l’accompagnatore o l’accompagnatrice si sta «esercitando», dato che non accompagna tutti i giorni i conducenti in erba.
  • Soprattutto, però, bisogna mantenere la calma e il sangue freddo! Tutto va meglio senza frenesia. Bisogna anche essere consapevoli del fatto che molte cose che sono ovvie per l’accompagnatore o l’accompagnatrice possono essere complicate o incomprensibili per l’allievo o l’allieva conducente.

Bruno Schlegel

Autoscuola Bruno Schlegel, Landquart Bruno Schlegel dirige inoltre il gruppo specialistico dei maestri conducenti presso l’Associazione Svizzera dei Maestri Conducenti (ASMC).